La musica giapponese e coreana hanno conquistato l’ammirazione di milioni di ragazzi. In particolare il K-Pop, grazie a ritmi ballabili, ritornelli accattivanti e passi di danza curati nel minimo dettaglio ha trovato un posto importante nei festival di fumetti, videogiochi e cosplay. Il kpop (Korean Pop) è un genere musicale esportato dalla Corea del Sud che affonda le sue radici nel pop, ma che trae ispirazione da altri generi come rap, rock, soul, l’R&B e funk. La sua popolarità nel mondo sta crescendo a dismisura, così come le band k-pop, con le loro hit sempre più presenti ai primi posti delle classifiche, caratterizzate inoltre da coreografie dance curate nei minimi dettagli.
Il K-pop, che ha iniziato la sua ascesa su scala mondiale nella prima decade degli anni 2000 con gruppi come 2NE1, BIGBANG, Super Junior, Wonder Girls, Girls Generations, ha poi, dopo Psy, avuto una vera esplosione globale, grazie ai BTS e alle BLACKPINK. I gruppi che negli anni si affacciano alla scena musicale K-pop sono molteplici, dagli Exo, alle Twice, dalle ITZY alle Aespa, dagli Stray Kidz agli Ateez, molti dei quali, come Got7, IZ*ONE si sono sciolti, per poi diventare a volte solisti affermatissimi come Sunmi e Somi.
Il fenomeno musicale del momento segna numeri da capogiro: 89 milioni di appassionati sparsi in 113 diversi paesi, 16 milioni gli ascoltatori mensili su Spotify per un genere musicale e culturale carico di esplosività, allegria e vitalità. Il K-pop è una realtà musicale a tutti gli effetti. Anzi, lo stile attualmente più in voga della scena musicale mainstream, è un vero business, un’enorme industria che vale intorno ai 5 miliardi di dollari (rapporto pubblicato dalla Korea Creative Content Agency). Basti pensare che i BTS, pietra miliare del K-pop, secondo Forbes, hanno guadagnato 16,5 milioni di dollari dal loro canale YouTube nel 2021, vendendo più album di celebri colleghi del calibro di Taylor Swift, Billie Eilish e Ariana Grande. Inoltre, grazie al debutto sul mercato azionario sudcoreano della loro etichetta discografica, la Big Hit Entertainment, oggi Hybe, nell’ottobre 2020, ogni membro della band, secondo quanto riportato dalla CNN, ha ricevuto 68.385 azioni, del valore di 7,9 milioni di dollari ciascuna al prezzo di emissione.
Il fenomeno è sbarcato in Italia una decina di anni fa, ma negli ultimi tempi è cresciuto parecchio. La k-wave continua ad abbattersi positivamente nel bel paese e a diventare occasione di incontro per tantissimi giovanissimi della GenZ. Eventi di ritrovo di appassionati di k-pop e più in generale di cultura coreana sono ormai sempre più frequenti. Merito dell’esplosione che ha avuto in questi ultimi anni il fenomeno trainato da gruppi pluripremiati capaci di varcare i confini nazionali e scalare le classifiche mondiali, incluse quelle statunitensi storicamente mercato musicalmente complesso per artisti non anglofoni. Uno dei primissimi eventi ad ospitare il K-Pop nel nostro paeste è stato il festival della cultura asiatica ESTremamente Orientale, che già dal 2009 proponeva DJ set di musica coreana con DJ Shiru. Anche il Comicon di Napoli è stato proprio uno dei primissimi festival italiani a dedicare il proprio palco principale a questo movimento. Da più di un anno questi festival musicali non si tengono più, ecco perciò che i partecipanti a queste gare di danza si sono spostati online e competono dalle loro camerette.
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